Per chi possiede titoli azionari in portafogli non c’è parola più temibile di Profit Warning. Chiedetelo agli azionisti Renault, che a ottobre 2019 hanno ricevuto la brutta notizia, oppure a chi ha investito in Biesse a giugno 2019, e a fine seduta ha perso oltre il 20%.
Il profit warning genera solitamente una violenta reazione dei mercati. Il titolo interessato può calare di parecchi punti percentuali, ma anche trascinare giù i listini di settore. Tuttavia, alcuni trader potrebbero trarre degli importanti vantaggi.
Traduzione Profit Warning
La traduzione di profit warning è letteralmente «allarme utili». Nel linguaggio borsistico, il termine ha una valenza negativa: chi lancia un allarme utili prevede di generare meno profitti futuri del previsto. È l’opposto della parola earning surprise, tradotto con «guadagni a sorpesa», quando il risultato supera le aspettative degli analisti.
Profit Warning: Significato
Lanciare un profit warning significa mandare un avvertimento agli investitori riguardo una futura diminuzione dei profitti. Le società sono tenute a informare pubblicamente i possessori delle azioni e il mercato, nell’ottica di tutelare i risparmiatori.
Il profit warning innesca un marcato trend ribassista. Sappiamo come funziona la Borsa e l’impatto delle aspettative: quando la media degli analisti si aspetta un certo livello di utili su una società, i prezzi di Borsa tendono ad allinearsi ai livelli di profitti previsti. Ma la società delude le attese e annuncia risultati peggiori, la Borsa si adeguerà al ribasso.
Queste aspettative disattese portano alla vendita delle quote azionarie e a un violento calo del prezzo. Gli azionisti di Saipem, dopo il profit warning dell’azienda nel 2013, videro il loro capitale investito ridursi del -40% alla chiusura di giornata.
L’allarme utili non risparmia neanche i colossi mondiali. Gli azionisti Apple, per esempio, ha ricevuto a gennaio 2019 l’ultimo profit warning, con il titolo che ha perso quasi 9 punti percentuali.
Profit Warning: il ruolo di Consob
In Italia la Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) ha il compito di vigilare sulla trasparenza del mercato finanziario a maggior tutela degli investitori.
Il regolamento emanato da Consob (DME/6027054 del 28-3-2006) stabilisce chiaramente che le società quotate hanno l’obbligo di comunicare un profit warning entro tempi utili:
b) esaminare eventuali scostamenti significativi fra risultati attesi dal mercato e risultati attesi dalla società, individuarne le ragioni e conseguentemente, fermi gli eventuali obblighi di comunicazione al pubblico derivanti dall’art. 114, comma 1, del TUF, invitare gli analisti a riconsiderare le proprie aspettative attraverso la diffusione di avvisi elaborati sulla base delle previsioni interne aggiornate.
art. 67/b DME/6027054, 28/03/2006
Questo vale anche per tutti gli altri eventi price sensitive, cioè quei fatti che possono influenzare l’andamento degli indici di mercato.
In passato Consob ha multato la partecipata di Eni, Saipem, con una multa di 80.000 euro per aver favorito il fondo di investimenti Blackrock, che poche ore prima del profit warning riuscì a vendere la sua quota di azioni Saipem.
Profit Warning: Pro e Contro
Profit warning significa perdite in vista per i possessori di un titolo azionario, che molto probabilmente venderanno l’azione quanto prima o subiranno il calo del valore sperando in un ribasso contenuto.
Le opzioni vanno valutate in un brevissimo lasso di tempo: uscire dal titolo completamente, venderne una parte oppure tentare di fare una media sul crollo, aspettando che il prezzo si ristabilisca.
Per alcuni, però, il profit warning ha anche i suoi vantaggi. Il trader non ancora posizionato sul titolo può sfruttare il ribasso dell’allarme utili ed entrare a un prezzo molto più basso. Infatti, se la strategia societaria è semplicemente preventiva e serve a tutelarsi in caso di crollo del mercato, allora è il caso di valutare l’ingresso sul titolo ai primi segnali di inversione del trend.
Un esempio eclatante è rappresentato da Facebook, che nei primi mesi in Borsa scese ben al di sotto del prezzo di esordio, tra mille scetticismi e profezie disastrose. Nel 2019 la quotazione ha toccato quota 200 dollari, che significa aver aumentato di venti volte il capitale investito in caso di ingresso in quei momenti di maggiore scetticismo.
In questo caso l’analisi tecnica è uno strumento da utilizzare per imparare ad analizzare i volumi e le variazioni di prezzo, che segnalano la fase iniziale di un trend rialzista.
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