Cos’è il trading sul petrolio? Conviene il trading sul petrolio?
Il petrolio (o crude oil, come sicuramente saprai, viene definito l’Oro nero. Poiché è un liquame dal colore scuro (almeno dopo il suo trattamento) molto prezioso perché, metaforicamente parlando, è l’olio che muove gli ingranaggi del Mondo. Sia per il suo utilizzo industriale, sia per il suo utilizzo destinato alle automobili, quindi alla mobilità di tutti noi.
Per quanto oggi il Petrolio sia vituperato per il suo impatto negativo su ambiente e salute umana, è anche vero che un suo esaurimento e un suo superamento sono ancora lontani.
Ma il petrolio è anche un importante asset su cui si può investire. Non acquistando barili di petrolio che devi portare faticosamente nel tuo garage. Attendendo che il prezzo salga. Bensì, tramite trading online con i CFD.
Trading sul petrolio: cos’è
Il trading sul petrolio è un’attività che consiste nell’investire sui movimenti dei prezzi del petrolio tramite i CFD.
Per poterlo fare, occorre:
- iscriversi ad un Broker, detti anche piattaforme di trading online, con regolare licenza per operare
- scegliere un Broker che proponga commissioni sui servizi e spread sui trades convenienti (perché queste voci rappresentano dei costi che a lungo termine corrodono il tuo profitto)
- tanti servizi interessanti che ti aiutino nella tua attività.
Per esempio, queste sono piattaforme di trading online che presentano tutte queste caratteristiche:
Il nome Contract for difference, traducibile proprio in contratti per differenza, derivano dal fatto che il tuo profitto o la tua perdita saranno decretati dalla differenza di prezzo dell’asset tra quando hai sottoscritto il contratto e quando esso scade.
I CFD sono anche definiti contratti derivati poiché il loro valore rispecchia fedelmente quello degli asset che rappresentano.
Trading online sul petrolio: come funziona
Il trading online tramite CFD porta con sé molti vantaggi. Nell’incipit, ti parlavamo del più evidente. Non dovrai certo conservare a casa o nel tuo box auto dei pesanti e pericolosi barili di petrolio.
Bensì, potrai sottoscrivere dei contratti derivati come i Contract for difference. I quali, ti consentiranno di investire sul petrolio al rialzo e al ribasso. Quindi, per usare una terminologia più appropriata, sia andare long che andare short sul prezzo del petrolio.
Cosa significa andare long o short sul petrolio? Che in pratica, potrai decidere di investire sul rialzo dei prezzi dell’oro nero e quindi acquistare il titolo. Oppure decidere di puntare sul suo ribasso e quindi decidere di vendere.
Come potrai notare, questo è un grande vantaggio, poiché potrai guadagnare anche nel caso in cui il prezzo del petrolio scenda. Non dovrai quindi tifare e sperare che si realizzi un suo trend rialzista.
I CFD sul petrolio ti consentono anche di sfruttare la Leva finanziaria. La quale sulle commodities (quindi sulle materie prime dove rientra anche il petrolio) è stata ridotta a 1:10 dalla direttiva MiFID II dell’Esma. L’autorità di vigilanza sui mercati finanziari dell’Unione europea.
Cosa significa Leva finanziaria di 1:10? Che per investire 100 euro sul petrolio, potrai puntare solo 10 euro. Mentre la vincita sarà sempre quella che avresti ottenuto puntando tutti i 100 euro.
Ottimo vero? Certo! Tuttavia, non devi dimenticare che la Leva finanziaria ha il suo contraltare. Non a caso, viene definita “arma a doppio taglio“, poiché, in caso di previsione sbagliata, la somma che perderai sarà comunque sempre 100 euro. E non certo 10. Molti dimenticano questo particolare ed usano la Leva finanziaria in modo spropositato, incassando poi pesanti perdite.
Del resto, non è un caso che l’ESMA abbia ridotto i livelli di Leva finanziaria in modo drastico. Per esempio, sul Forex a 30:1; per gli indici a 20:1; per le azioni a 5:1 e per le criptovalute a 2:1. La scelta non è casuale e va in base alla volatilità già insita dell’asset in questione.
Migliori Piattaforme di trading sul petrolio
Come dicevamo, il trading sul petrolio tramite i CFD è eseguibile grazie a piattaforme di trading online che si pongono da ponte tra gli investitori e i mercati finanziari. Utilizzando anche comode app così potrai aprire posizioni e controllare quelle già aperte ovunque ti trovi. Sul tuo smartphone o sul tuo tablet.
Vediamo di seguito qualche esempio.
Libertex
Un altro Broker interessante a cui affidarsi per il trading sul petrolio è il broker Libertex. Anche esso con regolare licenza CySEC per operare. Considerato un antisignano del trading online, dato che è attivo da metà anni ’90. Sul Petrolio, offre le seguenti opzioni di scelta:
- Brent Crude Oil
- WTI Crude Oil
- Heating Oil
- Light Sweet Crude Oil
Libertex ti offre l’opportunità di fare pratica con un Conto demo contenente 50mila euro virtuali e 2 piattaforme per operare estremamente user-friendly:
- la nativa piattaforma Libertex
- la popolarissima Metatrader 4 (MT4)
Capital.com
Capital.com è un altro Broker molto interessante se stai pensando di investire sul petrolio con i CFD. Tante le opzioni offerte dal Broker, come tutte le varianti di:
- US Crude Oil
- Brent Crude Oil
Capital.com sfrutta affinati strumenti di analisi tecnica (oltre 70 indicatori di trading) e grafici avanzati. Non male poi il sistema di alert sui prezzi, così che non perderai gli importanti cambiamenti dei prezzi del petrolio.
Capital.com non disdegna l’ausilio dell’AI, l’intelligenza artificiale per rivelare gli errori “umani” che i trader iscritti possono compiere. Ti avvisa in automatico di eventuali deviazioni nel tuo comportamento di trading, oltre ad aiutarti a correggere eventuali errori.
Trading sul petrolio: differenza tra Brent e WTI
Prima, nel descrivere i Broker suggeriti, ti sarai accorto che abbiamo più volte citato due tipi di petrolio: Brent e WTI. Ora ti starai chiedendo, e fai anche bene, qual è la differenza tra i due?
Provenienza
La prima differenza, di immediata comprensione, sta nella loro origine.
Il petrolio Brent viene estratto nel Mare del Nord e costituisce il riferimento mondiale per il mercato del greggio. Determinando di fatto il 60% del prezzi sul mercato mondiale. Il tutto, pur contando su una produzione alquanto limitata. malgrado una produzione limitata.
Il Petrolio WTI – acronimo di West Texas Intermediate – proviene, come si evince dal nome, dagli Stati Uniti. In particolar modo, dallo stato del Texas. Costituisce il benchmark, vale a dire il parametro di riferimento per i contratti scambiati al NYMEX.
Consistenza
Altra differenza riguarda la loro consistenza materiale. Il Petrolio Brent deriva da una miscela che unisce diversi tipi di petrolio: Brent Blend, Forties Blend, Oseberg ed Ekofisk. Tutti estratti dal Mare del Nord.
Il WTI risulta invece avere una consistenza più pregiata, giacché vanta un minor apporto di zolfo e al contempo una gravità API – che misura la densità in rapporto all’acqua – più alta.
Costi
Il petrolio ha il vantaggio di essere prodotto stesso nei pressi del mare (nell’agricoltura si direbbe a “Km zero“). Quindi, ciò fa in modo che su di esso non gravino costi di trasporto. Mentre il WTI viene prodotto in zone senza alcun sbocco. E ciò, manco a dirlo, ha pesanti ripercussioni sui costi di trasporto. che rendono i costi più onerosi a differenza della prima tipologia. Questo però non sempre si ripercuote sui prezzi.
Prezzo
Forse starai pensando che il WTI costa di più del Brent, per fattori riconducili al trasporto e ad una lavorazione più raffinata. In realtà, non ci crederai ma in genere è proprio il contrario. I motivi di questo ribaltamento della situazione è riconducibile a 2 fattori:
- negli Usa la produzione di petrolio è molto elevata e ciò finisce per comprimere i prezzi
- minori flussi provenienti dalle piattaforme del Mare del Nord, che quindi fa salire il prezzo del Brent
Il prezzo del Brent è letteralmente schizzato dal 2010, complice una rilevante domanda di oro nero proveniente dai mercati asiatici. Certo, negli ultimi tempi ciò è meno evidente. Tuttavia, il Brent costa ancora almeno 5 dollari in più al barile rispetto al petrolio texano.
Trading petrolio su azioni società quotate in Borsa
Il trading sul petrolio può però essere effettuato anche sulle società che operano sul mercato del petrolio e sono quotate in Borsa. Società che possibilmente si occupino di tutte le sue fasi: dalla estrazione alla raffinazione fino alla distribuzione. Il tutto, sempre tramite CFD. Ecco alcuni tra i colossi petroliferi più importanti.
ExxonMobil
Exxon Mobil è un colosso americano, che ha in programma massicci investimenti sulla terraferma almeno fino al 2025 di ben $ 35 miliardi l’anno.
Exxon Mobil ti suonerà più familiare quando saprai che opera in Europa, e quindi in Italia, col marchio Esso. Presso cui avrai molto probabilmente fatto benzina almeno una volta nella tua vita. O, quanto meno, avrai visto di passaggio avendo una presenza molto capillare sul territorio italiano.
Chevron
Al pari di Exxon, anche questa società sta investendo non poco sul petrolio. In tal caso si parla di 20 miliardi di dollari l’anno a breve termine.
La storia di Chevron è lunga quasi 150 anni, visto che, pur essendo stata fondata nel 1911, in realtà deriva da una società esistente dal 1879: Standard Oil Company. E attiva in più di 180 paesi, con 62mila dipendenti.
Eni
Eni SpA è una società della quale avrai sentito sicuramente parlare. Anche perché il suo luogo – il cane nero a sei zampe che sputa fuoco, su un fondo giallo – lo avrai sicuramente visto più volte nella tua vita. La multinazionale italiana si fonda su dati solidi fondamentali e stime positive.
Eni si occupa di tutte le fasi della produzione di petrolio e di gas naturale. Quindi estrazione, raffinazione e distribuzione in oltre 70 paesi.
Enterprise Products
Enterprise Products Partners è una società di medie dimensioni rispetto ai colossi petroliferi fin qui menzionati. Tuttavia, dalla sua vanta un portafoglio di risorse infrastrutturali invidiabile e margini di espansione evidenti.
Proprio per le sue caratteristiche, gli analisti ritengono che sia più appropriato investire nel breve periodo.
Saudi Aramco
Saudi Aramco è una società posseduta quasi al 100% dal governo dell’Arabia Saudita. E’ quotata alla borsa saudita di Tadawul e considerando il monopolio sul petrolio di uno dei paesi al mondo che ne vanta di più, merita più di un pensierino sul fatto di possederlo nel proprio portafoglio titoli.
Conviene il trading sul petrolio?
Naturalmente, il trading online sul petrolio, come tutte le attività del genere, può risultare conveniente se però sei disposto a studiare continuamente il mercato. Nonché a non cascare nelle facili lusinghe di piattaforme di trading online che promettono facili guadagni senza sapere nulla del trading online.
Il petrolio è una materia prima – in inglese commodities – e come tale va studiata sia tramite l’analisi tecnica che fondamentale per capire quali saranno i movimenti di prezzo.
Riguardo l’analisi tecnica, dovrai studiare bene i movimenti di prezzo del patrolio tramite indicatori di trading e grafici. Mentre con l’analisi fondamentale, dovrai seguire attentamente tutte quelle notizie sui fattori che possono influenzare il prezzo del petrolio. Quali per esempio:
- andamento dell’industria in generale
- dinamiche geopolitiche tra gli stati maggiormente produttori
- scoperta di nuovi giacimenti
- investimenti in fonti rinnovabili
- instabilità politiche
- andamento del mercato dell’auto
- ecc.
Ti ricordiamo, infine, quali sono i migliori Broker per effettuare il trading sul petrolio:
FAQ – Trading sul petrolio
E’ la possibilità di investire sui cambi di prezzo al rialzo o al ribasso dell’Oro nero con i Contract for difference
Tramite Broker come, Libertex, Capital.com
Sì, pur affidandosi a Broker con regolare licenza e studiando bene i mercati
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